Il covid-19 sta cambiando le regole dell’accesso al lavoro e spingendo i datori di lavoro a ripensare i propri di programmi di sicurezza aziendale. Ecco tre consigli per la gestione di lavoratori che operano in condizione di isolamento
Lo si poteva leggere nel Decreto del governo di Aprile. Venivano usati termini come “rimodulazione”, “turnazione” e “articolazione in turni”. Ora molti lo stanno vivendo giorno dopo giorno con il ritorno al lavoro in corso durante la fase-2. Il periodo è di grande cambiamento. In passato i datori di lavoro valutavano l’opportunità di inviare una squadra di tecnici. Oppure quella di un lavoratore isolato che, prevedibilmente, non può parlare con nessuno, deve portare con sé documenti e manuali necessari allo svolgimento delle attività e non può contare su nessun aiuto. Ora si pensa a un lavoratore connesso e protetto.
1 – Smartphone dotati di app con Lone Worker Protection (per la protezione del lavoratore isolato)
Questo genere di app possono integrare tutte le funzionalità necessarie a registrare automaticamente condizioni come uomo a terra, immobilità, verifica periodica. I sensori rilevano correttamente la postura, basta assicurarsi che lo smartphone sia correttamente posizionato (di norma tramite una custodia con clip da cintura). Gli smartphone commerciali pur compatibili con la dotazione software potrebbero rivelarsi poco robusti. Soprattutto per quelle attività svolte dai lavoratori che sottopongono i dispositivi ad urti, vibrazioni o esposizioni a liquidi . Alcune funzionalità (es. trasmissione emergenza volontaria) potrebbero richiedere interazioni non banali con il display del dispositivo (inserisci codice di sblocco, richiama l’app in primo piano). Esistono smartphone professionali adatti a tutte le condizioni di lavoro, particolarmente performanti e con tasti fisici utilizzabili per avere accesso istantaneo alle funzioni principali.
2 – La Centrale Operativa
L’utilizzo dei dispositivi sopra citati è integrato con un software di Centrale Operativa che tiene monitorato lo stato dei dispositivi e consente una rapida interazione tra il personale di Centrale Operativa (opportunamente formato) ed i lavoratori. Le app di LWP sono utili, ma è indispensabile pensare alla fase di ricezione e gestione delle emergenze. Ecco tutte le azioni che possono essere portate a termine con una centrale: Comunicazione, Segnalazione Emergenza Volontaria, Segnalazione emergenza Automatica, Localizzazione lavoratore in caso di emergenza, Controllo Hardware dispositivo, Attivazione Controllata Funzioni LWP, Filtro falsi allarmi, Reportistica, Accesso ai servizi di emergenza e Coordinamento soccorsi, Riduzione livello ansia lavoratore.
3 – Ottieni adeguata reportistica
Bisogna pensare al proprio modello di sicurezza come a un sistema continuamente ottimizzabile. Ecco perché è utile raccogliere in modo sistematico e strutturato i log relativi agli eventi e agli allarmi intercorsi durante l’attività. Nella maggior parte dei casi questo aspetto è demandato alle annotazioni prese dal coordinatore. Indicazioni spesso parziali e poco utilizzabili. L’analisi sistematica degli eventi relativi alla sicurezza dei lavoratori è parte essenziale del processo di certificazione ISO 45001, per esempio, e consente il continuo miglioramento delle procedure operative. L’obiettivo è di minimizzare i rischi, quindi gli incidenti e permette di rendere sempre più efficiente il proprio sistema di protezione e prevenzione. I sistemi gerarchici con Centrale Operativa sono strutturati in modo che la raccolta dei dati, gli eventi di allarme, le attività svolte dagli operatori di Centrale e la registrazione delle comunicazioni di emergenza sia sistematica. I dati sono immediatamente disponibili per un riesame e per ricostruire nella maniera più accurata possibile gli eventi di emergenza e le modalità con cui sono stati gestiti.
Questi consigli partono dal presupposto che il datore di lavoro in rispetto alle norme in materia di sicurezza del lavoro fornisca un mezzo di comunicazione idoneo al lavoratore isolato per raccordarsi con l’azienda. Questo per attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale in caso di necessità. Il datore di lavoro deve inoltre prendere i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche eventualmente per il trasporto dei lavoratori infortunati.
Hai mai pensato ad un angelo custode?