Sicurezza dei lavoratori isolati: la normativa

Una normativa per tutelare la sicurezza anche dei lavoratori isolati esiste eccome. Sebbene non esaustivi e dettagliati, i decreti vigenti danno alcune indicazioni importanti sulla problematica, sopratttutto in merito alle responsabilità del datore di lavoro per la gestione delle emergenze e il primo soccorso.

Definizione di lavoratore isolato

Un lavoratore è isolato se non è visibile e/o udibile dagli altri, indipendentemente da quanto distante sia. Di solito svolge la propria attività senza una sorveglianza, un’interrelazione diretta o la presenza ravvicinata di altri soggetti.
Il concetto di isolamento deve essere inteso sia in termini di posizione rispetto al contesto in cui si trova a dover operare sia in termini di organizzazione della propria attività lavorativa. In altri casi il compito può trasformarsi in solitario per effetto di cause esterne quali, per esempio, il protrarsi oltre il normale orario di lavoro. All’aggettivo “solitario” è possibile associare anche altre condizioni di peculiarità come il turno notturno, un luogo remoto o di difficile accesso, la posizione territoriale, l’estensione di un sito o campus industriale.

Per questi motivi la problematica di sicurezza più importante è come raggiungere e soccorrere un lavoratore isolato in caso di infortunio o incidente.

Il D.Lgs. 81/08 – Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro

Il D.Lgs. 81/08, riferimento per tutti gli operatori di sicurezza sul lavoro, tratta nell’articolo 15 della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in generale e nell’articolo 17 della valutazione dei rischi in base al tipo di attività.
Il Decreto, inoltre, esamina le responsabilità del datore di lavoro per la gestione delle emergenze.

In particolare, nell’articolo 43 secondo le disposizioni generali il datore di lavoro:

a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza;
b) designa preventivamente i lavoratori;
c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave e immediato circa le misure predisposte e i comportamenti da adottare;
d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro;
e) adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza o per quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili.
e-bis) garantisce la presenza di mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio ed al livello di rischio presenti sul luogo di lavoro, tenendo anche conto delle particolari condizioni in cui possono essere usati. L’obbligo si applica anche agli impianti di estinzione fissi, manuali o automatici, individuati in relazione alla valutazione dei rischi.

Quindi il datore di lavoro deve preoccuparsi di istituire un modello organizzativo aziendale, protocolli e procedure di sicurezza, per essere in grado di interfacciarsi con le strutture di pronto intervento in caso di emergenza.

Le misure da adottare in materia di primo soccorso

Nell’articolo 45 si specificano le misure da adottare in materia di primo soccorso:

  1. il datore di lavoro, tenendo conto della natura della attività e delle dimensioni dell’azienda o della unità produttiva, sentito il medico competente ove nominato, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati;
  2. le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione, individuati in relazione alla natura dell’attività, al numero dei lavoratori occupati ed ai fattori di rischio sono individuati dal decreto ministeriale 15 luglio 2003, n. 388.

Il DM 388/03: disposizioni sul pronto soccorso aziendale

Nell’articolo 2 sull’organizzazione del pronto soccorso, ai comma 1.b e 2.b, si specifica che nelle aziende o unità produttive di qualsiasi dimensione il datore di lavoro deve dotare i lavoratori di una cassetta di pronto soccorso o un pacchetto di medicazione e di un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.

Ma è proprio al comma 5 che troviamo il riferimento esplicito ai lavoratori isolati:

5. Nelle aziende o unità produttive che hanno lavoratori che prestano la propria attività in luoghi isolati, diversi dalla sede aziendale o unità produttiva, il datore di lavoro è tenuto a fornire loro il pacchetto di medicazione di cui all’allegato 2, che fa parte del presente decreto, e un mezzo di comunicazione idoneo per raccordarsi con l’azienda al fine di attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.

Ecco che andando a leggere attentamente le normative vigenti troviamo un vero e proprio obbligo per i datori di lavoro nei confronti dei lavoratori che si trovano in luoghi isolati. Qui si cita esplicitamente un mezzo di comunicazione idoneo per contattare un referente in azienda per poi attivare la macchina dei soccorsi.

Certo il decreto non entra nel dettaglio di cosa o come debba essere questo mezzo di comunicazione, come invece fa con il pacchetto di medicazione, ma dà comunque un segnale importante.

Inoltre il referente aziendale, che sia l’RSPP o un’altra figura, deve essere formato e in grado di gestire la situazione d’emergenza. E in più deve essere in piedi una procedura o un protocollo di sicurezza per attivare rapidamente i mezzi di soccorso.
Per questo motivo, come citavamo prima, è importante stabilire un modello organizzativo aziendale che faccia fronte alle situazioni di rischio ed eventuale emergenza che possono scaturire dal lavoro in isolamento.

Come affrontare il tema di un lavoratore isolato per adempiere agli obblighi di legge?

  • Individuare le mansioni del lavoratore isolato e darne chiara identificazione nel DVR
  • Valutare correttamente i rischi
  • Dare adeguata formazione al lavoratore
  • Redigere un piano di emergenza specifico
  • Raccordare tutti i documenti sulla salute e sicurezza
  • Scegliere un corretto sistema di comunicazione

A questo proposito, Pontiradio ha sviluppato e adottato internamente un sistema di comunicazione e telesorveglianza che mette in contatto l’addetto che lavora in solitudine con la centrale operativa aziendale tramite smartphone dotati di tecnologia Push-to-Talk.
Questo sistema consente di fare una chiamata d’emergenza ma anche di inviare in centrale un allarme automatico nel caso in cui il lavoratore sia incosciente o impossibilitato a raggiungere il telefono.

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